Arriva dall’Unione Europea la Nuova Direttiva che riguarda i report di sostenibilità per il raggiungimento dei cosiddetti ESG, ovvero il rispetto di criteri di produzione per Ambiente (Environment), Società e Governance.

La prima direttiva europea risale a 6 anni fa, ma neanche un terzo delle 2.500 imprese italiane ad oggi pubblica il proprio bilancio di sostenibilità. Con la nuova direttiva saranno circa 4.000 a dover rispettare le prescrizioni europee.

Nel caso specifico l’ESG fa riferimento a criteri di misurazione e standard, ancora non del tutto definiti e in fase di sviluppo, riguardo le attività ambientali, sociali e di governance di una specifica organizzazione.

Si parla di un insieme di standard operativi tramite i quali poter misurare i risultati ambientali, sociali e di governance risultanti dalle operations delle imprese, che siano quantificabili e paragonabili per le varie organizzazioni e, infine, utilizzabili dagli investitori in fase di valutazione del proprio investimento.

Così come identificato dall’acronimo ESG, i criteri sono così sintetizzabili:

  • E” sta per Environmental e racchiude tutti i criteri ambientali che vadano a quantificare come un’azienda si comporta nei confronti dell’ambiente nel quale è collocata e dell’ambiente in generale;
  • S” sta per Social, pertanto comprende gli standard di valutazione dell’impatto sociale e relazionale dell’impresa con il territorio, le persone, i dipendenti, i fornitori, i clienti e in generale con le comunità con cui opera o con cui è in relazione;
  • G” sta per Governance, per cui riguarda i temi di una gestione aziendale improntata su principi etici, cioè la valutazione di parametri legati a retribuzione dei dirigenti, rispetto dei diritti degli azionisti, trasparenza delle decisioni e delle scelte aziendali, rispetto delle minoranze, comunicazione interna ed esterna, ecc.

Perché i criteri ESG sono importanti?

La Comunità Europea ha ritenuto di fondamentale importanza introdurre dei criteri oggettivi che permettano di misurare in modo preciso e sulla base di parametri standardizzati e condivisi, le performance ambientali, sociali e di governance di un’azienda.

Si può ritenere che, fino ad oggi, le buone pratiche di governance, l’impegno sociale e il monitoraggio delle performance ambientali di un’organizzazione siano stati monitorati per mezzo di scelte del tutto libere e indipendenti per ogni impresa, così come la loro rappresentazione e relativa comunicazione.

Pertanto, i risultati ottenuti con tali metodi basati su scelte e logiche “personalizzate” per ciascuna realtà, non possono essere sottoposte a valutazioni oggettive.

I criteri ESG intervengono proprio in questi termini, generando i seguenti vantaggi:

  • consentire un utilizzo di parametri di misurazione standardizzati e condivisi dalle imprese di tutta la Comunità Europea;
  • fornire dati oggettivi e paragonabili per le successive valutazioni prestazionali in termini ambientali, sociali e di governance delle organizzazioni;
  • fornire agli investitori e ai clienti una reale comparazione delle performance di sostenibilità per le future scelte di investimento.

Per ogni specifica richiesta di chiarimento è possibile scrivere a info@ambstudio.net o collegarti alla pagina dei contatti.